Shake it off! Scuotere il corpo e trovare benessere

Shakerare il corpo per trovare benessere

Poiché subiamo tutte e tutti gli effetti dello stress, che possono essere molto invalidanti, è utile avere a disposizione più modi per rispondere adeguatamente e ritrovare rapidamente l’equilibrio.

Scuotere il corpo può essere un modo semplice e veloce per migliorare la risposta allo stress e trovare benessere a breve e lungo termine.

Cosa succede, infatti, quando ci “shakeriamo”? La sensazione più immediata è quella di sfogarsi e sentire il corpo vivo e attivo.

Inoltre stiamo lavorando in modo diretto sul corpo per rilasciare tensioni, riequilibrare il sistema nervoso, placare l’ansia, stimolare il sistema linfatico e la fascia.

Benefici

I principali benefici dello scuotere volontariamente il corpo sembrano essere i seguenti:

  • Il rilascio della tensione (muscolare ed emotiva).
  • La regolazione del sistema nervoso.
  • La diminuzione dell’ansia.
  • Il miglioramento della risposta allo stress e al trauma.
  • L’accrescimento della connessione corpo-mente attraverso l’uso di movimenti spontanei.
  • La riattivazione del sistema linfatico.
  • Il movimento dei liquidi nei tessuti e nelle articolazioni.
  • Il compiere un’attività divertente e liberatoria.
  • Il fatto che è una tecnica rapida, facile da imparare e adattabile a diverse esigenze.

Devo dire che in letteratura scientifica non ho trovato moltissime ricerche che comprovino i benefici mentali ed emotivi di questa tecnica, però il lavoro di alcuni professionisti della salute (in particolare chi si occupa di terapia somatica) sembra confermarli in modo aneddotico. 

A ben pensarci, il gesto di scuotere via, di muoversi, di liberarsi fisicamente tramite il movimento, di toglierci i problemi di dosso, ci viene spesso istintivo, e ci suggerisce l’idea di sfogo e guarigione.

Inoltre, tutte le società umane conoscono il rito della danza, del percuotere la terra con i piedi e far vibrare tutto il corpo, e questo mi fa pensare che possa davvero esserci utile. La trovo sicuramente una tecnica da provare.

Infine ricordiamo che la vibrazione è un fenomeno normale in tutta la natura e secondo lo yoga è una caratteristica dell’universo (Spanda) con cui il nostro corpo risuona.

Come funziona

Nel nostro corpo sottoposto a eventi stressanti può intervenire spontaneamente il tremore. Si tratta di un meccanismo che aiuta i processi di equilibrio del sistema nervoso e che avviene anche in molti altri animali.

Quando si shakera il corpo si utilizza questo stesso meccanismo, attivandolo in modo consapevole. Si dà quindi il via al processo naturale di gestione dello stress.

Più nel dettaglio: quando facciamo esperienza dello stress, il sistema nervoso autonomo aumenta la sua attivazione e modifica alcune funzioni corporee attraverso il rilascio di ormoni come adrenalina e cortisolo.

Per esempio aumenta il battito cardiaco, la pressione e il ritmo respiratorio, favorisce la contrazione muscolare, blocca la digestione.

È un processo fisiologico e utilissimo per fuggire rapidamente da un pericolo, o lottare in caso di bisogno.

Se però gli eventi stressanti sono continui (lavoro, pressioni familiari, fatica ambientale come il traffico urbano ecc.) questo stato di iper-attivazione non si placa, e diventa logorante per il corpo, dando origine a moltissime patologie da stress (in questo interessante video viene spiegata nel dettaglio la fisiologia dello stress). 

Inoltre, gli eventi traumatici tendono a suscitare in automatico risposte negative anche a distanza di tempo. Un esempio piccolo di questo è la contrazione involontaria dei muscoli dovuta a un dolore, che persiste però anche dopo che il dolore è andato via.

Shakerando il corpo si aiuta a riportare il sistema nervoso in equilibrio favorendo lo smaltimento degli ormoni dello stress e si agisce allo stesso tempo sulle conseguenze del disequilibrio, rilassando i muscoli e abbassando la pressione. 

Questa piccola “terapia” può avere effetti anche a lungo a termine, perché, aiutando la regolazione, contribuisce a prevenire lo sviluppo di sintomi ansiosi.

Come si fa

La maniera più semplice di shakerare è farlo in piedi, ma è possibile anche a terra. Va bene in qualsiasi momento e tutte le volte che si desidera.

  • Si può iniziare scuotendo gentilmente i polsi, poi le braccia, le spalle e così via, fino a portare il movimento a tutto il corpo.
  • Poi si può flettere ritmicamente le ginocchia, facendo dei piccoli su e giù e anche alzare i talloni o fare dei saltelli.
  • Si può aumentare il movimento progressivamente, mantenerlo per circa un minuto e poi diminuirlo fino a fermarsi. Ricordarsi di muovere anche le dita e – gentilmente – la testa.

Sono ovviamente benvenuti tutti i tipi di movimento che vengono spontanei: movimenti delle anche avanti e indietro, balletti, spostamenti delle braccia alternati e così via. 

Quando ci si ferma è utile restare in silenzio e concentrazione a osservare il corpo e gli effetti della pratica, con un’attitudine di attenzione e curiosità.

La musica può essere gradevole, puoi ascoltare la mia playlist dedicata per scoprire se fa per te. Ovviamente iniziando da Taylor Swift, perché, come dice lei: «Baby, I’m just gonna shake, shake, shake, shake, shake… I shake it off, I shake it off… in my mind saying it’s gonna be alright».

Sulla pagina di Body and Mind medicine si trovano brevi video utili da seguire per farsi guidare nella tecnica.

Oppure puoi optare per una versione seduta.

Resta importante rispettare il corpo e ogni eventuale segno di disagio, mi raccomando: non ignoratelo mai!

Ricerca

Uno studioso che si è occupato estesamente di scuotere il corpo come terapia è David Berceli, che ha utilizzato una sua particolare forma di shakeramento chiamata TRE (Tension and Trauma Releasing Exercises) in contesti estremi, ad esempio con militari o sopravvissuti a eventi calamitosi. A seguito delle sue esperienze è arrivato a considerare questa tecnica un diritto fondamentale degli esseri umani.

Va sottolineato che TRE non è semplicemente uno shakeramento del corpo, ma è messa a punto in maniera più sofisticata.

Berceli è uno degli autori di uno studio che investiga gli effetti del tremore autoindotto in ambienti difficili nei quali non si può avere accesso ad altri strumenti di gestione dello stress. Sono stati seguiti alcuni membri dello staff di un centro per la salvaguardia dell’infanzia in Sudafrica per 10 settimane, osservando un complessivo miglioramento della qualità della vita.

Uno studio recente, che ha coinvolto un gruppo di rifugiate, ha revisionato le proposte di Berceli e confermato che nel gruppo che ha utilizzato il tremore i sintomi del trauma sono diminuiti, in maniera molto significativa.

Insomma, una piccola cosa che si può fare per sé, e qualcosa da tenere d’occhio con curiosità nel mondo scientifico per scoprire se verrà studiata, se avrà conferme e se avremo modo di comprenderne sempre meglio l’utilità.